Gli “idòla” denunciati dal grande pensatore del XVI secolo.
Sir Francis Bacon, filosofo vissuto tra il 1561 e il 1626 e Lord Cancelliere di S.M., fu tra i maggiori sostenitori della necessità di un nuovo metodo per affrontare le scienze. Si può dire che fu il promotore di questa scuola di pensiero volta al rinnovamento radicale, che fu poi proseguita da Cartesio.
La proposta di Bacone (così viene chiamato in Italia), partiva dal presupposto che si dovesse seguire Aristotele abbattendo prima tutti i preconcetti.
Formulò anche un elenco di questi, che chiamò in modo significativo “idòla”. Ovvero convinzioni che l’uomo ha aveva, a suo giudizio, assunto in modo così pregnante da idolatrarli.
Vediamo quindi quali sono:
In primis abbiamo gli idòla tribus. Sarebbero quelle convinzioni che l’uomo assume naturalmente e solo in virtù delle percezioni e dei sensi. Opinioni che in qualche caso sono dettate dall’ignorare le cause del fenomeno. A questa categoria appartengono la percezione che il Sole sorga, trascurando la meccanica del sistema solare.
Seguono poi gli idòla specus, ovvero tutto ciò che portiamo dentro di noi e che deriva da esperienze personali e dalla nostra storia. In sintesi tutte le percezioni raccolte e depositate come convinzioni nella nostra interiorità.
Gli idòla fori sono invece i pregiudizi che si comunicano tra persone e che fanno parte del comune sentire. La gente si incontra nei fori e quindi nelle piazze o per strada, per scambiare sensazioni e opinioni che divengono poi certezze nel comune interscambio verbale.
L’ultima categoria è quella degli idòla theatri. A dispetto del nome non ci si riferisce al “teatro”, oggi diremmo a cinema e tv, ma alle convinzioni maturate sui palcoscenici dei percorsi educativi. In parole semplici Bacone si riferiva ai grandi pensatori del passato.
Per fondare un nuovo metodo Francis Bacon ritiene quindi necessario far piazza pulita di tutto, conservando solo una traccia di base suggerita dal pensiero aristotelico.
L’attualizzazione dell’analisi
In questa classificazione balzano agli occhi soprattutto gli idòla fori. La loro natura è quella che maggiormente può corrispondere al moderno problema di comunicazione introdotto dalla rete e dai social.
Attraverso internet, la sua diffusione e la superficialità con cui viene utilizzato, si ingigantisce a dismisura il pericolo di diffusione di contenuti falsi, relativistici e poco credibili. Basti pensare al fenomeno della fake-news. Ma ancor di più si presta il fianco a strumentalizzazioni culturali che hanno scopi di varia natura.
Sui social si possono liberamente esprimere anche coloro che cercano una rivalsa da frustrazioni, e “pontificano” al solo scopo di lucrare un’immagine di credibilità che la sostanza non riconoscerebbe loro.
Ne risulta quindi che che l’uso superficiale, strumentale e colpevole della rete rema contro la fondazione di un metodo scientifico.
Almeno secondo Bacone